La macchina isoinerziale deve il suo nome all’unione del termine “iso” (uguale) e “inerzia” (resistenza), definizione che riporta al concetto per cui, in allenamento, si esprime la stessa inerzia durante l’intero movimento, sia in fase eccentrica che concentrica.

Prima di elencare le caratteristiche e i vantaggi di questa macchina è bene identificarne storia e origine.

Storia e origine della macchina isoinerziale

L’ideazione della prima macchina isoinerziale si ebbe grazie al Dr. Archibald V. Hill, che nel 1922 introdusse il primo “volano inerziale”, macchinario costituito da una ruota pesante che attraverso la rotazione sul proprio asse tendeva ad aumentare la sua velocità. La tipologia di allenamento associata ha origine invece intorno alla metà degli anni 80 con lo scopo di soddisfare le esigenze di mantenimento del tono muscolare degli astronauti anche in orbita, dove i corpi, a causa dell’assenza di gravità dell’ambiente, vanno incontro ad atrofia muscolare e quindi ad un calo della della prestazione.
Nel 1984 il Dr. Grieve avvertì la mancanza di dati relativi al rapporto forza/velocità per le azioni di sollevamento e affermò <<la nostra comprensione della dinamica del sollevamento è ancora irregolare e, in alcune aree, superficiale>> (Jiang et al. 1986, Ayoub et al. 1987): bisognerà infatti aspettare la pubblicazione dei lavori di Hans Berg e Per Tesch per cogliere i vantaggi di tale tipologia di allenamento.

Contrazione eccentrica e Yo-yo

L’allenamento isoinerziale pone grande enfasi sulla fase eccentrica (di allungamento) del movimento, a differenza della gran maggioranza delle tecniche applicate usualmente.

Come si vede in foto, avvolta al volano è presente una corda non elastica di lunghezza che varia in funzione del tipo di esercizio che si vuole eseguire. L’allenamento mediante questa macchina sfrutta la resistenza generata dalla rotazione della massa operata dal movimento seguito dall’individuo.

Si avranno quindi due fasi del movimento: una prima fase concentrica (accorciamento muscolare) in cui il soggetto applica la massima forza sulla corda per tirarla ed una successiva fase eccentrica (allungamento muscolare) in cui il soggetto dovrà quindi opporsi alla forza generata dal macchinario che tenterà di riavvolgere la corda attorno al volano stesso.

Quando utilizzare la macchina isoinerziale

L’utilizzo di questa metodologia di allenamento si sposa bene con tutti gli utenti e scenari sportivi: lo stimolo allenante è prodotto dalla forza espressa in fase concentrica dal soggetto ed eventualmente dalla resistenza generata dalle corone che possono essere applicate alla base della macchina.

Non essendo utilizzati carichi ulteriori non si hanno sovraccarichi aggiuntivi articolari ed è possibile svolgere esercizi a catena cinetica chiusa e aperta.

Vantaggi dell’allenamento isoinerziale

Numerosi sono gli studi che sono stati affrontati in ottica preventiva e di incremento della performance e tutti hanno avuto successo.

Nel 2007 Visnes e Bhar hanno valutato positivamente lo svolgimento di allenamenti eccentrici per il trattamento delle tendinopatie rotulee;

Nel 2008 Hibbert e coll. tramite la revisione di molteplici studi hanno permesso di evidenziare una riduzione dell’incidenza di lesioni dei muscoli ischio-peroneo-tibiali dopo un programma di lavoro con l’utilizzo di macchinari isoinerziali;

Nel 2014 Zuppardo e coll. hanno messo in evidenza la relazione esistente tra la riduzione dell’allenamento eccentrico per gli atleti amatori e l’aumento del tasso di infortunio negli stessi.

  • Maggiori adattamenti coordinativi e forza ad un allenamento convenzionale;
  • Minore sforzo cardiopolmonare rispetto ad altre tipologie di allenamento;
  • Possibilità di applicazione in ottica preventiva e di post-infortunio donando quindi continuità all’allenamento dell’atleta;
  • Riduzione delle restrizioni biomeccaniche.

Conclusioni

Dopo aver analizzato le varie sfaccettature dell’allenamento isoinerziale è possibile concludere dicendo che questo non può essere considerato come un sostituto delle altre tipologie di allenamento, ma semplicemente come un supplemento da affiancare alle stesse. È fondamentale praticare delle sessioni in cui ci si abitua all’uso di macchine isoinerziali, a causa della diversa tipologia di stimoli forniti rispetto a quelli degli altri stili di allenamento, imparando a gestire progressivamente sia la fase concentrica che eccentrica del movimento.

Gabriel Spena

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